L'Isola di Sicilia divisa nelle sue valli
La rappresentazione grafica della conformazione terrestre risale ad epoche remote anche se le scarse conoscenze geografiche, la limitatezza delle nozioni matematiche e geometriche, la mancanza di mezzi di misura, rendevano estremamente difficili questi tentativi di configurazioni cartografiche. Sollecitati dal bisogno, i primi abbozzi di costruzioni di mappe addirittura precedono l'uso della scrittura e consistono in schematiche rappresentazioni di evidenti particolari planimetrici, idonei a far ritrovare un itinerario terrestre già percorso. Simili espedienti, proporzionati ai limitati bisogni ed ai ristretti limiti nei quali si svolge la vita dei popoli primitivi, cedono man mano il posto a descrizioni sempre più espressive e, con l'allargarsi degli orizzonti, della conoscenza e delle esigenze, si rende indispensabile ricorrere a mezzi di misura e di rappresentazione più stabili, più sicuri, più precisi. Da limitate piccole zone si passa a considerare territori sempre più vasti, sino all'insieme di tutta la superficie terrestre. L'irrazionale e primitiva cartografia del periodo medievale è definitivamente superata dalla diffusione della Geografia di Tolomeo, favorita dall'invenzione della stampa (1446). Quest'opera, pur analizzando e descrivendo le parti della Terra fino ad allora conosciute, definisce la base generale del tutto e il sistema di ampliare la rappresentazione in modo logico, a seguito di nuove scoperte geografiche. Sul finire del XV secolo il concetto di sfericità della Terra è ormai ammesso dai più e i grandi viaggi per mare conseguenti alla scoperta delle Americhe impongono più precisi corollari geografici e la ricerca di mezzi strumentali e cartografici più efficienti. Ma è solo nel XVIII secolo che viene definita, con notevole approssimazione, la forma della Terra. Perfezionati gli strumenti di misura e raggiunta un'organizzazione internazionale per gli studi e le misure geodetiche, si perviene alla compilazione di grandi carte nazionali e di rappresentazioni cartografiche che abbracciano l'intero mondo allora conosciuto. Sicuramente G. M. Cassini è stato uno dei più illustri artefici di queste rappresentazioni cartografiche, senza peraltro trascurare la realizzazione di carte geografiche a carattere regionale. Questa splendida Sicilia ne è una valida testimonianza. Costruita sul finire del 1700, fu stampata a Roma presso la Calcografia camerale. La tecnica impiegata per la realizzazione di quest’opera è la stessa di quella utilizzata dagli antichi cartografi; un torchio manuale, lastre finemente incise, carta di puro cotone. Il montaggio su tela, di puro cotone rispecchia una procedura lavorativa frequentemente utilizzata in passato e dovuta all'esigenza di ottenere una migliore conservazione delle rappresentazioni cartografiche, oltreché consentirne un più facile trasporto. Solo l’invecchiamento, ottenuto con sostanze rigorosamente vegetali, è un’operazione che ,ovviamente, i nostri predecessori non hanno avuto necessità di effettuare. L’eventuale coloritura all’acquerello conferisce al soggetto una visione policroma di indubbio effetto scenico.Tutto questo al fine di realizzare un prodotto che, sia per i materiali impiegati sia per la tecnica utilizzata, recuperi la bellezza ed il valore storico-culturale dell'originale.