Venezia del Querza
Da quando l’invenzione della stampa dette modo a tutti gli umanisti di diffondere quanto il loro ingegno produceva nel campo degli studi, il progresso dello scibile iniziò quell’ascesa portentosa che fu al tempo stesso una rivelazione ed una rivoluzione. Rivelazione, perché a tutte le discipline del tempo fu dato di espandersi e di raggiungere persone e luoghi fino ad allora più o meno lontani da contatti culturali; rivoluzione perché il campo produttivo ristretto agli amanuensi ed ai miniatori, ebbe una radicale riforma con l’avvento delle più rinomate scuole di impressione tipografica, fra le quali, massime in Italia, quelle dei Giunti a Firenze, e di Aldo Manuzio a Venezia. Particolare fortuna ebbero nel XVII e XVIII secolo le incisioni di mappe e carte, per mezzo delle quali ogni popolo seppe dell’altro con più frequenza e verità, man mano che questa disciplina si sviluppava grazie agli apporti di notizie dovute ad arditi viaggiatori, ad avventurosi mercanti, a fervidi missionari, a particolari studiosi di luoghi e di sistemi. Tuttavia è solo nel XVIII secolo che viene definita, con notevole approssimazione, la forma della Terra. Perfezionati gli strumenti di misura e raggiunta un'organizzazione internazionale per gli studi e le misure geodetiche, si perviene alla compilazione di grandi carte nazionali e di rappresentazioni cartografiche che abbracciano l'intero mondo allora conosciuto, senza peraltro trascurare la realizzazione di piante, anche prospettiche, di città. Appartenendo a questo secolo, questa bella rappresentazione di Venezia può avvalersi delle nuove conoscenze e dei nuovi strumenti approntati per l’allestimento delle mappe. Costruita da D. Simon Felizo Querza, questa “Venetia” è dedicata a D. Costanzo Zani abate di S. Michele in Bosco di Bologna. è corredata di un elenco numerico delle principali costruzioni e di due vedute. La tecnica impiegata per la realizzazione di questa mappa è la stessa di quella in uso nel 1700. Il montaggio su tela, di puro cotone, rispecchia una procedura lavorativa frequentemente utilizzata in passato e dovuta all'esigenza di ottenere una migliore conservazione delle rappresentazioni cartografiche, oltreché consentirne un facile trasporto. Solo l’invecchiamento, ottenuto con sostanze rigorosamente vegetali, è un’operazione che, ovviamente, i nostri predecessori non hanno avuto necessità di effettuare. L’eventuale coloritura all’acquerello conferisce al soggetto una visione policroma di indubbio effetto scenico. Tutto questo al fine di realizzare un prodotto che, sia per i materiali impiegati sia per la tecnica utilizzata, recuperi la bellezza ed il valore storico-culturale dell'originale.